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I divieti ampliati: la sorpresa di metà settembre.





La notizia è stata riportata dai media verso metà della settimana scorsa, sono tuttavia in molti a non aver compreso una situazione che si presenta ancora piuttosto confusa. Si parla ovviamente delle annunciate limitazioni alla circolazione nel Comune di Belluno, conseguenza di una accordo ambientale regionale che coinvolge Veneto, Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna.

Fino all'inverno scorso non vi erano di norma limitazioni al traffico, salvo eventuali situazioni di sforamento prolungato dei valori limite di inquinamento cittadino, statisticamente poco probabili a Belluno che ha una qualità media dell'aria ben migliore rispetto a molte metropoli di pianura. Erano invece già in previsione per i prossimi sei mesi alcune limitazioni in base alla classe di emissioni dei veicoli ma è appunto notizia dei giorni scorsi l'inattesa estensione dei divieti strutturali fino alla classe Euro 3 per i diesel e per i veicoli commerciali.

Può anche essere che le limitazioni originariamente pianificate fossero sfuggite ai meno attenti ma l'ampliamento improvviso delle categorie soggette allo stop forzato ha subito cominciato a far discutere, viste le migliaia di veicoli coinvolti. Trovarsi con l'auto soggetta a forti limitazioni per 10 ore consecutive al giorno è un disagio non indifferente, se poi lo si scopre con pochi giorni di preavviso la cosa può diventare difficilmente gestibile, nonostante le deroghe annunciate per alcune situazioni.

Non sono pochi i colleghi (anche dei vari stabilimenti di Sedico) che quotidianamente si recano al lavoro partendo da Belluno o che comunque arrivano in città in auto, dalle frazioni esterne o dai paesi vicini, per poi salire verso Agordo con gli autobus. Queste persone si chiedono (e ci chiedono) in che misura cambieranno le cose dal primo di ottobre per chi possiede un veicolo soggetto ai blocchi ma, per il momento, non è possibile dare una risposta.

Infatti l'ordinanza relativa alle nuove limitazioni del traffico non è ancora disponibile, quindi non è dato sapere innanzitutto l'estensione della zona off limits ovvero se interesserà solo il centro storico oppure aree più ampie fino a comprendere l'intero territorio comunale di Belluno.

Nello scenario peggiore, un'altra questione non da poco riguarda le strade principali che devono restare percorribili per garantire delle vie di transito sul territorio comunale anche negli orari di blocco ed evitare di tagliare in due la provincia. Ci si chiede se verranno mantenuti liberamente raggiungibili anche i principali parcheggi di Belluno o se verrà consentito solo il semplice attraversamento del territorio e nulla più.

Ai nostri colleghi come al resto dei bellunesi occorrerà attendere la pubblicazione dell'ordinanza per conoscerne i dettagli e capire quale impatto essa avrà e su quante persone. Nell'attesa si potrebbe ragionare sul fatto che la tutela dell'ambiente è interesse primario di tutti ma, proprio per questo motivo, le azioni in tema vanno studiate per tempo e condivise con largo anticipo per produrre un risultato concreto senza creare una serie di problemi dei quali la gente farebbe volentieri a meno.

Emilio Bez
(Coordinatore Uiltec
Luxottica Agordo)
 
 
 

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