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Parcheggi a Valcozzena: problemi e soluzioni.




Il grave problema della carenza di parcheggi in Valcozzena non è comparso all'improvviso ma ha avuto inizio anni fa ed è la conseguenza di una continua crescita dello stabilimento Luxottica e delle attività commerciali della zona, cosa che negli ultimi tempi non è stata accompagnata da una adeguata evoluzione del sistema di trasporti.
Nei primi anni duemila il parcheggio interno dell'azienda era molto ampio e poteva contenere tutte o quasi le auto dei dipendenti. Poi la continua espansione dello stabilimento, cosa di per sè ovviamente positiva, ha portato ad una parallela riduzione dei posti auto interni, compensata per un certo periodo con la creazione di nuove aree di sosta esterne nella zona lungo il Cordevole dove prima vi era un bosco. Tuttavia l'aumento del personale a turno aveva portato gradualmente molti colleghi a dover utilizzare forzatamente il mezzo privato poichè il trasporto pubblico era previsto solamente per gli orari a giornata, ciò aveva reso insufficienti i parcheggi per i turnisti; nel 2010 la Commissione Trasporti RSU aveva sottoposto la questione all'Azienda anche con una raccolta firme e in seguito vennero realizzate due ulteriori aree di sosta che risolsero il problema per un certo periodo. Un contributo venne anche dall'istituzione del sistema di car-pooling denominato "zero-car" che incentivava l'utilizzo condiviso dell'auto. Il numero dei turnisti però continuava ad aumentare e la soluzione più razionale era prevedere anche per loro il servizio di trasporto collettivo. Anche grazie al forte impegno della Commissione Trasporti, nel 2013 vennero istituite prima le linee per turnisti da Belluno e Feltre e poi dal Primiero (quest'ultima fornisce però il servizio solo ad un turno), seguite nel 2014 da quella con partenza da Falcade. La notevole adesione al trasporto per turnisti liberò molti posti auto e la situazione tornò tranquilla per un po'; lo sviluppo della fabbrica non si era però fermato, inoltre aumentava il numero delle attività commerciali aperte in Valcozzena che a loro volta giustamente reclamavano adeguati spazi di sosta per la loro clientela.
Negli ultimi anni il personale dell'Azienda è ulteriormente cresciuto (e in buona parte si tratta di lavoratori a turno) tuttavia l'offerta di mobilità non è più stata oggetto di grandi miglioramenti, se non per alcuni interventi quali ad esempio l'aggiunta della corsa bis sulla direttrice da Feltre visto l'elevato numero di utenti. Il risultato è sotto gli occhi di tutti e sembra assai difficile creare ulteriori aree di sosta in zona.
Di possibili soluzioni comunque ce ne sono e sul tema la Commissione Trasporti ha avanzato negli anni diverse proposte, alcune delle quali sono ben note come l'estensione del trasporto turnisti sulle direttrici da Caprile-Alleghe e da Gosaldo-Frassenè. Per i colleghi che risiedono ad Agordo invece la questione è in parte diversa. Coloro che lavorano a turni o con orario a giornata potrebbero in teoria già utilizzare l'autobus per recarsi in Valcozzena, grazie al fatto che diverse linee esistenti transitano per il centro di Agordo. In pratica è solo una ristretta minoranza a non utilizzare quotidianamente l'auto per percorrere quel paio di chilometri che separano il centro del paese dalla fabbrica. Una delle motivazioni può essere il prezzo dell'abbonamento poichè anche la fascia minima di percorrenza costa al lavoratore 36 euro mensili, qualcosina di più per il servizio espresso dedicato ai turnisti. Richiesta economica del tutto legittima, in quanto prevista dal regolare tariffario dell'azienda di trasporto pubblico, ma che sposta la convenienza economica molto a favore dell'auto su un tragitto così corto, visto che a conti fatti si resta comunque sotto i 100 chilometri totali percorsi ogni mese. Con una differente tariffa, ridotta in considerazione del brevissimo tragitto e competitiva nei confronti del mezzo privato, probabilmente l'utenza aumenterebbe molto ed ogni abbonamento in più da Agordo comporterebbe un posto auto liberato in Valcozzena.
Ad alcuni verrà spontaneo chiedersi come mai, vista la breve distanza, non vi siano molte persone che si muovono in bicicletta, quantomeno nelle giornate con meteo favorevole. Se però si guarda alla congestione del traffico nei momenti principali di entrata e uscita dallo stabilimento, un flusso ininterrotto e frenetico di centinaia di auto e varie rotatorie da attraversare, non c'è molto che invogli a condurre una bici, a maggior ragione per i turnisti i quali devono comunque mettere in conto l'andata oppure il ritorno in orario notturno. Purtroppo, nonostante nell'Agordino vi siano diversi chilometri di piste ciclabili, non ne esiste una che colleghi direttamente Valcozzena con il centro di Agordo, nonostante le centinaia di potenziali utenti quotidiani. Un vero peccato.

Emilio Bez
(Coordinatore Uiltec
 Luxottica Agordo)