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Part-time a 6 ore: come sta andando?





Trascorsi quasi tre anni dall'introduzione nei reparti produttivi, vediamo come procede il part-time a 6 ore e il gradimento che ha in confronto agli altri modelli di orario parziale già presenti e al tempo pieno.
Sperimentato inizialmente solo in alcuni reparti a partire dal 2016 ( ne parlavamo qui: http://luxag.blogspot.com/2016/11/orario-part-time-levoluzione-continua.html ), in seguito il 6 ore era stato gradualmente reso disponibile in altre aree dello stabilimento di Agordo finché, circa quattro mesi fa, la disponibilità del part-time a 6 ore è stata in ultimo estesa a tutta la parte produttiva dello stabilimento, includendo gli ultimi reparti mancanti, grazie all'accordo firmato a novembre tra Azienda e Commissione Part-time RSU. Le richieste nel frattempo non si sono fatte attendere e i part-time a 6 ore assegnati sono in tutto qualche decina. I numeri a prima vista mostrano un discreto gradimento ma in realtà sono relativamente limitati se rapportati alle migliaia di persone che lavorano nello stabilimento; questo nonostante il tempo parziale a 6 ore sia economicamente meno penalizzante rispetto ai tradizionali part-time a 20 ore settimanali. Vi è qualche sporadica richiesta al momento inevasa per mancanza di bilanciamento (oppure per mancanza di posti nei reparti dove non è previsto il bilanciamento) ma i numeri complessivi, seppur in leggero aumento, restano ampiamente inferiori ad altre tipologie di part-time: per confronto, i part-time verticali attualmente in essere sono circa il triplo rispetto al 6 ore. Per quanto riguarda il nostro stabilimento, il moderato gradimento verso il 6 ore può trovare diverse spiegazioni, di seguito ne vedremo un paio; teniamo comunque presente che il part-time nel complesso viene chiesto da meno del 15% dei dipendenti nello stabilimento di Agordo.
Solitamente il lavoratore richiede un part-time per esigenze di organizzazione della propria vita privata e sotto questo aspetto il 6 ore non consente la stessa disponibilità di tempo offerta un part-time classico a 20 ore settimanali (orizzontale o verticale che sia). Questo vale ancor più per coloro che lavorano a turni (ormai la maggioranza in produzione) poiché il fatto di avere già una parte della giornata libera permette di organizzarsi meglio gli impegni anche lavorando le canoniche 8 ore.
Ancor più determinanti sono la distanza casa-lavoro con i conseguenti tempi e costi di viaggio. Delle migliaia di persone che lavorano ad Agordo, buona parte abita lontano dallo stabilimento: a partire dalla parte bassa della Provincia di Belluno in tutta la sua estensione fino all'alto Agordino, senza dimenticare chi arriva dallo Zoldano o da fuori provincia come i numerosi colleghi del Primiero. La gran parte di queste tratte è servita dal trasporto pubblico che però risulta spesso incompatibile con le esigenze del 6 ore mentre la spesa per recarsi al lavoro in auto andrebbe ad incidere sensibilmente sulla paga part-time. Per confronto, una delle basi dell'apprezzamento del part-time verticale cosiddetto "3+2" (il quale prevede alternativamente 3 o 2 giornate lavorative intere di 8 ore durante la settimana) è proprio la riduzione del numero di viaggi e la possibilità di utilizzare senza problemi il trasporto collettivo esistente.

Emilio Bez
(Coordinatore Uiltec-Uil
Luxottica Agordo)