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PDR in banca ore: una scelta da valutare attentamente.



Come anticipato su questo blog quasi un mese fa ( http://luxag.blogspot.it/2016/04/premio-di-risultato-ci-sono-importanti.html ) è possibile modificare la scelta eventualmente fatta riguardo alla conversione del premio di risultato in banca ore. Ora che la scadenza prevista si avvicina, diversi colleghi si chiedono quale sia la scelta migliore da farsi, ma per fare una valutazione occorre tener conto di come funziona questo meccanismo.
Al momento l'Azienda non ha ancora comunicato quale sarà il valore medio del P.D.R. quest'anno ma, visti i buoni risultati ottenuti durante il periodo di riferimento, a grandi linee è plausibile ipotizzare un premio paragonabile se non superiore (si spera) a quello erogato l'anno scorso che era poco sopra i 1600 euro lordi. Prendiamo il caso di coloro che, non essendo stati assenti per malattia, percepiranno il bonus aggiuntivo di 500 euro, con un totale che salirebbe ad oltre 2000 euro. In caso di conversione, questi soldi non verrebbero più erogati in busta paga ma tramutati in tempo ed accantonati in banca ore con la busta paga che viene consegnata il 10 di luglio. Successivamente questo tempo può essere utilizzato a copertura delle ore o giornate di assenza dal lavoro: in quel caso, l'Azienda inserirà le ore prelevate dalla banca ore del dipendente, in sostituzione della normale retribuzione oraria, trattandosi appunto di coprire l'assenza dal lavoro. A quanti soldi equivale un'ora di banca ore? Per saperlo bisogna fare riferimento alla propria paga oraria lorda; indicativamente, per una buona parte dei dipendenti, si può considerare un valore attorno ai dieci euro l'ora. In quel caso, una giornata coperta con banca ore equivarrebbe ad un "costo" sull'ottantina di euro: il termine "costo" non è del tutto corretto ma serve a rendere l'idea, in quanto le ore utilizzate sarebbero a fronte del mancato pagamento di tutto o parte del PDR. Quindi nel caso di conversione integrale del premio in tempo, da un lato si otterrebbero ore sufficienti a coprire più settimane di assenza dal lavoro, per contro il relativo peso economico sul reddito complessivo annuale del dipendente sarebbe notevole. In parte differente è il caso del tempo accumulato in banca ore convertendo gli straordinari, sia normali che incentivati, in quanto non si vanno ad intaccare le abituali entrate del bilancio familiare (stipendi mensili - tredicesima - PDR). Tornando al premio, occorre tener conto anche della tassazione agevolata al 10% che è prevista solo in caso di pagamento; all'opposto, in caso di conversione le ore saranno soggette a tassazione piena al momento dell'utilizzo. Ad esempio, nel caso di un premio oltre i 2000 euro il prelievo fiscale sarebbe poco oltre i 200 euro in caso di pagamento mentre, se convertito integralmente in ore, la tassazione piena salirebbe probabilmente sui 500-600 euro, una differenza non da poco.
Chiaramente non esiste una "scelta migliore" valida per tutti: ognuno dovrà fare le sue personali valutazioni, in base alla propria situazione di ore disponibili comprese eventuali ferie arretrate e i rimanenti permessi relativi a questo periodo (da settembre ripartono i nuovi), alle necessità di ore che prevede di avere nell'ultimo mese prima delle ferie estive e, ovviamente, senza dimenticare il fattore economico. La possibilità di cambiare la propria scelta sul premio di risultato è comunque ancora possibile per tutti fino al 31 maggio (salvo eventuali proroghe del termine).
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Aggiornamento: il termine per la scelta è stato prorogato al 10 giugno.

Emilio Bez
(Coordinatore Uiltec
 Luxottica Agordo)
 

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