Agordo, 29 ottobre 2018.
Al momento in cui scrivo (prima mattina) non vi sono ancora notizie ufficiali sulla riapertura o meno degli stabilimenti di Agordo e Cencenighe per il pomeriggio di oggi. L'unica cosa certa è la preoccupazione di molti lavoratori riguardo il meteo in peggioramento con altre abbondanti piogge e la possibilità di nuove chiusure di strade nel pomeriggio o sera. Nell'attesa di una decisione aziendale che speriamo arrivi al più presto (potrebbe essere questione di minuti) il pensiero di molti va alla situazione in cui versano alcune delle principali strade di collegamento dell'agordino.
Oltre alla drammatica situazione a La Muda con tonnellate di ghiaia in strada e abitazioni evacuate, ieri lungo la 203 era un susseguirsi di cascate d'acqua, piccole e meno piccole, dalle pareti a bordo strada, senza contare altre criticità come in zona Ronch De Bos dove gli escavatori fanno l'impossibile per sgombrare tutto il materiale che scende portato dall'acqua.
Vero che le condizioni meteo sono eccezionalmente avverse ma le problematiche sono ben note e ricorrenti: ormai quasi si perde il conto delle colate di materiale verificatesi a La Muda negli anni e non va molto meglio negli altri punti critici. Diversi interventi per migliorare la viabilità sono stati eseguiti nel tempo, non solamente la tangenziale di Agordo ormai prossima al completamento, ma resta il fatto che ci ritroviamo con le aziende della zona, da Luxottica fino alle piccole ditte, che dipendono in gran parte da una strada troppo sensibile alle condizioni meteo. Si fa presto a dire "meno male che ci sono Luxottica e tutte le altre ditte che danno lavoro a tante persone nell'Agordino invece di trasferirsi altrove" ma la viabilità non è un optional per le aziende e tantomeno per coloro che ci lavorano.
Si discute di potenziare l'aeroporto di Cortina, si fanno studi su progetti miliardari per il treno delle Dolomiti... invece quello che serve agli agordini è "semplicemente" una strada affidabile anche in caso di maltempo. In questi anni abbiamo assistito al proliferare di autovelox e limiti di velocità più stringenti, tutto in nome della sicurezza, mentre certi problemi ben noti sono rimasti senza soluzione.
Nessuno pretende una superstrada a quattro corsie col limite dei 110 all'ora, ci mancherebbe. Molti si accontenterebbero della strada che c'è ma con lavori risolutivi volti a sistemare i punti critici per frane e allagamenti ma anche intervenire su qualche curva soggetta ad incidenti. Una strada più sicura e con un "banale" limite di 90 all'ora sarebbe già abbastanza.
Emilio Bez
(Coordinatore Uiltec
Luxottica Agordo)
Nessun commento:
Posta un commento